Il punto sulla legge per la cittadinanza
Il punto sulla nuova legge per la cittadinanza in via di approvazione
Il disegno di legge di riforma sulle modalità d’acquisto della cittadinanza approvato dalla Camera e ora all’esame del Senato riguarda anzitutto i nati in Italia da genitori entrambi stranieri. Secondo la disciplina vigente essi nascono stranieri e possono acquistare la cittadinanza prima della maggiore età solo se nel frattempo uno dei genitori diventa italiano; ma ciò sovente non accade anche per i lunghi tempi d’attesa per la naturalizzazione. In alternativa, essi debbono aspettare la maggiore età per chiedere la cittadinanza. Questa disciplina è oggetto di critica perché se come spesso succede nessuno dei genitori acquista la cittadinanza il minore cresce da straniero in contrasto col suo sentirsi e voler essere italiano e andando incontro a diverse difficoltà di ordine pratico; alla maggiore età poi il ragazzo deve legittimare la sua presenza come straniero con un autonomo permesso in attesa della cittadinanza, il che, ancora una volta, appare in contrasto col suo sentirsi e voler essere italiano oltre a dar luogo a difficoltà di ordine pratico.
Il progetto di riforma propone uno ius soli del tipo c.d. temperato: sarebbe cittadino italiano il nato in Italia da genitori stranieri di cui almeno uno avente diritto al soggiorno permanente. La soluzione andrebbe in molti casi a superare le criticità di cui si è detto, però escluderebbe i non pochi nati da genitori stranieri entrambi privi di diritto al soggiorno permanente, con una discriminazione difficilmente giustificabile (tra l’altro in parte legata al reddito da cui dipende il diritto al soggiorno permanente). Eviterebbe ogni discriminazione e sarebbe più coerente col fine dell’integrazione una soluzione che invece proponesse a tutti i nati in Italia da genitori stranieri la possibilità di acquistare la cittadinanza nel contesto del percorso scolastico (c. d. ius culturae). Va infine osservato che le criticità evidenziate della disciplina vigente potrebbero in parte superarsi anche con interventi di minore portata come una velocizzazione delle procedure di naturalizzazione e la previsione di un permesso per richiesta di cittadinanza concesso automaticamente.
A cura di Ennio Codini, Settore Legislazione Fondazione ISMU
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