La morte e l’aldilà nelle credenze dei musulmani
La morte e l’aldilà nelle credenze dei musulmani
di Antonio Cuciniello
Paper, luglio 2018
Dal momento che le religioni monoteiste sono come grandi famiglie imparentate fra loro, non ci si deve stupire quando si affronta il tema della morte e dell’aldilà nell’Islām di imbattersi in elementi comuni. In particolare, la morte, in continuità con il pensiero giudaico-cristiano, livella tutti gli esseri umani di fronte al destino ultimo e può essere interpretata come il punto di ingresso in un altro mondo, in attesa di una rigenerazione finale in un giorno stabilito da Dio (Allāh).
Nella religione islamica si è provato, alla pari delle altre fedi, di affrontare il concetto di morte, come anche di stabilire comportamenti e riti consoni per crearne rappresentazioni. Esortando a credere nella resurrezione e nel Giudizio ultimo, annunciato dalla tromba dell’angelo Serafiele (Isrāfīl), il Corano invita ad aderire a una concezione della morte, e allo stesso tempo della vita, molto diversa da quella che gli Arabi avevano avuto prima dell’avvento dell’Islām. Secondo loro, la morte rappresentava esclusivamente l’irruzione del tempo-destino (dahr) nel corso dell’esistenza: tutto quindi finiva con il trapasso.