15 e 16 giugno 2017: workshop Proteggere, accogliere, crescere insieme
Affidamento familiare e tutori volontari: il ruolo attivo delle comunità locali
Workshop PROTEGGERE, ACCOGLIERE, CRESCERE INSIEME
L’attuazione della nuova legge per i minori
Milano, 15-16 giugno 2017
Al fine di rafforzare i diritti e la protezione dei minori non accompagnati, la L. 47/2017 promuove l’adozione di misure individualizzate di affidamento e tutela legale, da un lato valorizzando l’accoglienza in famiglia, dall’altro facilitando la nomina di privati cittadini quali tutori volontari.
In particolare, l’accoglienza in famiglia viene considerata da prediligere e perciò da prendere in considerazione prioritaria rispetto alla permanenza in strutture di accoglienza, con l’attribuzione di un ruolo centrale agli enti locali, chiamati a svolgere attività di sensibilizzazione e formazione.
Parallelamente, anche in risposta alla procedura di infrazione 2014/2171 avviata dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia, la nomina di privati cittadini come tutori viene agevolata attraverso l’istituzione di elenchi di tutori volontari presso ogni tribunale per i minorenni, composti da nominativi di persone disponibili ad acquisire la tutela di un minore non accompagnato dopo essere state selezionate e adeguatamente formate dai Garanti regionali per l’infanzia e l’adolescenza.
Questo nuovo approccio potrà influenzare significativamente lo scenario delle politiche territoriali per i minori non accompagnati, sia sul versante dell’accoglienza, sia su quello della tutela/rappresentanza, spostandolo da misure quasi esclusivamente collettive verso un incontro sempre più diretto tra singoli individui: chi ha bisogno di protezione e chi è in grado di offrirla. La sperabile ricaduta delle nuove regole è una protezione più intensa ed efficace dei minori soli, un’attenzione più prossima e quotidiana ai loro bisogni e, più in generale, un maggiore impegno della collettività nel suo complesso per un tema di forte rilevanza sociale.
Affinché il nuovo sistema funzioni, sarà centrale il ruolo organizzativo, di mediazione, di garanzia e anche culturale che i diversi attori coinvolti, istituzionali e non, saranno in grado di esercitare. Ma questo risultato va favorito e preparato. Risulta innanzitutto utile operare una previsione di massima delle opportunità e sfide che il nuovo assetto porrà a chi è chiamato a trasformare la norma in prassi positiva: le comunità locali, gli enti privati, gli enti pubblici territoriali, i Garanti per l’infanzia e l’adolescenza e i tribunali per i minorenni. A partire dalle Linee Guida per la selezione, la formazione, e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari elaborate dall’Autorità Garante per l’infanzia e l’
Adolescenza, si potranno così immaginare metodologie, procedure e meccanismi che, rispondendo opportunamente alle questioni concrete, possano risultare funzionali nella pratica dei diversi territori.
Gli obiettivi del workshop sono, di conseguenza:
- mettere a fuoco le principali opportunità e sfide che i percorsi di affido familiare di minori stranieri non accompagnati e la nomina di privati cittadini come loro tutori pongono ai diversi soggetti coinvolti, inclusi i tutori, le famiglie affidatarie e gli stessi minori;
- condividere le esperienze realizzate che si sono rivelate buone prassi in termini di risultati raggiunti e di generale influenza sul contesto;
- individuare gli elementi di tali esperienze che sono risultati chiave per favorirne la riuscita, i principali ostacoli affrontati, le lezioni apprese dalle difficoltà incontrate;
- delineare, attraverso il raffronto tra le pratiche e grazie all’expertise dei partecipanti, un set di indicazioni utili a orientare positivamente le future iniziative nazionali e territoriali di attuazione della legge in questo delicato e cruciale ambito.