Focus Cina: Gli ostacoli alla giustizia sociale
Asia: La paura delle grandi città ostacola la giustizia sociale in Cina
di Francesco Vecchio
Nel 2015 la Cina Popolare ha compiuto il passaggio da paese in via di sviluppo a prima potenza economica mondiale. Il successo cinese è stato in gran parte dovuto dall’enorme serbatoio umano di manodopera a basso costo in un paese di oltre 1.3 miliardi di abitanti. Il sistema di registrazione della residenza, che non prevede che una persona possa facilmente trasferire la residenza dalle campagne alla città, ha permesso che centinaia di milioni di cinesi migrassero da zone rurali a quelle industriali senza che in città questi potessero accedere ai servizi di assistenza sanitaria, istruzione obbligatoria e previdenza sociale. La conseguenza più ovvia è stata la formazione e perpetuazione di una sottoclasse di lavoratori urbani impiegati nelle fabbriche e nei servizi, aggravata da stipendi commensurati ai pochi diritti e alla pressione economica accresciuta dalla mancanza di servizi sociali gratuiti cui accedere.
Criticato da molte parti per i problemi sociali che questo sistema della registrazione della residenza ha creato sia nelle campagne sia in città, il Ministero per la Sicurezza cinese ha presentato a ottobre 2015 la bozza di un’ordinanza che darebbe agli attuali 253 milioni di migranti interni l’accesso a servizi pubblici fino ad oggi riservati ai residenti cittadini. Questo documento è parte di una riforma più ampia volta a ristrutturare entro il 2020 il sistema di registrazione della residenza. L’obbiettivo non sembra però realistico a molti commentatori insoddisfatti dei pochi passi fino ad oggi compiuti in tal senso.
Inoltre, stime ufficiali riferiscono che entro il 2025 il numero di migranti nelle città cinesi aumenterà ulteriormente di 225 milioni di persone. A ottobre un quotidiano di Shanghai ha riportato i risultati di un censimento locale secondo cui più del 51 per cento dei genitori dei bambini nati a Shanghai nell’ultimo anno non hanno la residenza legale nella città. Un decennio fa era del 21,6 per cento. Shanghai ha oggi una popolazione stimata di 24 milioni d’abitanti.
Le cause di questo continuo flusso migratorio sono comunemente identificate nel desiderio dei migranti più giovani di avere stipendi più alti, di accedere a opportunità di crescita professionale e uno stile di vita urbano. Per quanto riguarda i migranti più anziani i fattori più importanti alla base della loro scelta migratoria rimangono il surplus di lavoro e le difficili condizioni di vita nelle campagne, oltre a motivazioni personali legate alla famiglia ed ai figli.
APPROFONDIMENTI
— Thailand: People smugglers explore new routes to Malaysia after Thai crackdown – aid groups
— Australia: Concern over media restrictions on Australia’s asylum seeker policy
— Australia: Papua New Guinea to Resettle Refugees From Australian Detention Center