Valore Lavoro
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DESCRIZIONE
Durata: 2009-2010
Il progetto sperimentale Valore Lavoro. Percorsi di inserimento lavorativo per Rom e Sinti ha inteso promuovere l’integrazione lavorativa di Rom e Sinti mediante un loro coinvolgimento attivo nelle diverse azioni realizzate. L’attività progettuale, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali[1] e promossa da Regione Lombardia[2], è stata gestita operativamente in collaborazione con l’Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim) e la Fondazione ISMU.
Le azioni, condotte nei territori di Milano e Mantova, sono state implementate con la collaborazione di realtà del terzo settore che vantano una specifica competenza e una lunga esperienza di lavoro con i Rom e i Sinti[3]. Il progetto è nato a partire da un’approfondita conoscenza del contesto di riferimento, resa possibile grazie ai risultati di due ricerche dell’Orim sulla presenza e sulle caratteristiche delle popolazioni Rom e Sinte in Lombardia (Ambrosini e Tosi 2007, 2009). A tali ricerche è stata affiancata un’analisi preliminare delle iniziative sperimentali in essere, sia a livello nazionale sia a livello regionale, rivolte a queste minoranze[4].
La sperimentazione Valore Lavoro, inoltre, ha tenuto conto dei dieci principi base comuni sull’inclusione di quelli che in lingua inglese sono indicati come Roma[5] (Common Basic Principles on Roma inclusion) formulati nell’ambito della Piattaforma europea per l’inclusione dei Rom (European Platform for Roma inclusion), iniziativa alla quale partecipano gli attori chiave degli interventi in favore dell’inclusione sociale dei Rom e Sinti, nello specifico istituzioni europee, organismi internazionali, governi degli Stati membri dell’Unione europea e organizzazioni espressione della società civile.
Tra i principi ora richiamati si legge, infatti, l’esigenza di perseguire la piena integrazione delle popolazioni Rom e Sinte nella società (principio n. 4), la centralità della questione di genere (principio n. 5) e la necessità di favorire una partecipazione attiva di tali minoranze (principio n. 10).
Il progetto si è dunque strutturato a partire da queste considerazioni, ponendosi i seguenti obiettivi:
1) sostegno e rafforzamento di esperienze lavorative già in corso, anche attraverso il coinvolgimento di cooperative avviate;
2) individuazione di lavoratori Rom e Sinti a rischio di espulsione dal mercato del lavoro;
3) creazione di nuovi percorsi di inserimento per giovani e donne, anche di tipo (auto)imprenditoriale, sostenuti da un’adeguata formazione professionale;
4) sensibilizzazione dei servizi di orientamento al lavoro per sollecitare modalità di supporto mirate, in modo da favorire il passaggio di informazioni relative alle opportunità sociali e lavorative disponibili sul territorio;
5) sensibilizzazione degli operatori dei servizi e delle associazioni di categoria per prevenire atteggiamenti di discriminazione nei confronti dei Rom e Sinti e garantire loro parità di trattamento.Al fine del conseguimento di tali obiettivi, il progetto si è articolato in cinque differenti azioni, tra loro integrate[6].
Il primo intervento, Progetto Stireria e piccola sartoria, realizzato da Caritas Ambrosiana nei territori di Milano e Rho, ha organizzato un corso di formazione in aula e on the job rivolto a un gruppo di donne Rom. Nell’ambito del progetto è stato avviato un laboratorio con sede a Milano, denominato “Taivè. Un filo per l’integrazione”, dove otto donne sono state impiegate quotidianamente nella gestione dell’attività di stiro e cucito. Anche nel caso de I lavori artigiani delle donne e dei giovani Rom e Sinti, gestito da Opera Nomadi, è stato allestito un laboratorio di sartoria per la produzione di abiti e di accessori, nel quale sono state coinvolte 12 donne Rom che hanno usufruito di un percorso di formazione (anche di apprendimento della lingua italiana), di sostegno e di orientamento. La terza azione ha sostenuto e implementato il lavoro già avviato dalla Cooperativa I.E.S. (Impresa Etica Sociale) della Casa della Carità nell’ambito dell’attività di produzione di bancali/palletts, attraverso il mantenimento e il consolidamento dei livelli occupazionali preesistenti (4 persone), nonché l’inserimento di altri 4 giovani Rom.
Nell’area di Mantova, il sotto-progetto Mengro Labatarpe (Il nostro lavoro) è stato realizzato con l’associazione Sucar Drom, che ha articolato l’intervento in due filoni:
1) uno a sostegno del lavoro autonomo già svolto dai Sinti, volto a far emergere e a regolarizzare le attività lavorative di acquisto, trasporto e vendita di materiali ferrosi in conformità con la normativa regionale vigente;
2) l’altro a sostegno di percorsi di lavoro subordinato.Con riferimento al primo ambito di attività, è stata costituita una cooperativa di produzione e lavoro che ha coinvolto nove capo famiglia Sinti; con riguardo al secondo ambito di attività è stato previsto l’accompagnamento per l’inserimento lavorativo di donne Sinti, attraverso percorsi individuali di formazione sociale e professionale, con un’attenzione specifica al contesto familiare di riferimento.
Infine, assieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla nostra Fondazione, si è dato avvio a sei percorsi individualizzati di formazione-lavoro per giovani Rom, sostenuti con borse di formazione.
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[1] “Accordo per il finanziamento di un programma di interventi in materia di inserimento lavorativo destinato alle comunità Rom e Sinti, presenti in Italia” del 29 dicembre 2008.
[2] Dgr. n. VIII/9391 del 6 maggio 2009, “Determinazione in merito all’utilizzo delle risorse del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali destinate all’attuazione di un programma sperimentale di interventi in materiali inserimento lavorativo a fasce svantaggiate della popolazione”.
[3] I partner territoriali di Valore Lavoro sono stati: Caritas Ambrosiana, Casa della Carità, Comunità di Sant’Egidio, Opera Nomadi e Associazione Sucar Drom.
[4] Per un maggiore approfondimento delle azioni progettuali si rimanda a Marcaletti (2010).Valore Lavoro: integrazione e inserimento lavorativo di rom e sinti, Fondazione Ismu, Regione Lombardia, Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità, Milano. (isbn: 978-88-6447-0795)
[5] Nei documenti di istituzioni e organismi internazionali, il termine Rom è utilizzato come termine “ombrello” per comprendere tutti quei gruppi quali Rom, Sinti, Travellers, Ashkali, Kalè e altri, che condividono caratteristiche culturali più o meno simili e una storia di esclusione socio-culturale nel contesto europeo. I differenti gruppi ora richiamati si fanno portatori di precise specificità culturali.
[6] Per un approfondimento e una descrizione dettagliata delle cinque azioni progettuali si rimanda nuovamente a Marcaletti (2010) (cit.).
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PPRESENTAZIONE DEI RISULTATI
I risultati del progetto sono stati presentati alla seguente conferenza internazionale
2nd International Multidisciplinary Conference on Political and Civic Participation, University of Surrey, Surrey, UK, 16-17 Aprile 2012.
Paper: F. Marcaletti, V. Riniolo, Active participation of Roma minorities. An experience of participatory planning in a local Italian context
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PUBBLICAZIONI
1) Marcaletti F. (2010), Valore Lavoro: integrazione e inserimento lavorativo di rom e sinti, Fondazione Ismu, Regione Lombardia, Osservatorio Regionale per l’integrazione e la multietnicità, Milano. (isbn: 978-88-6447-0795)
2) F. Marcaletti, V. Riniolo, A Partecipatory Governance Model Towards the Inclusion of Ethnic Minorities. An Action Research Experience in Italy, in “Revue Interventions Economiques”.
3) V. Riniolo, F. Marcaletti, Active Participation of Roma: An Experience of Participatory Planning Towards Labour Integration, in “ERRC”
4) Marcaletti F., S. Pozzi S. & V. Riniolo (2011), Percorsi di empowerment e integrazione lavorativa di Rom e Sinti: l’esperienza del progetto Valore Lavoro, in “Autonomie Locali e Servizi Sociali”, n. 2, pp. 287-300.