La proposta UE per una riforma del Sistema Europeo Comune di Asilo
Il 4 maggio 2016 la Commissione Europea ha presentato una proposta per riformare il Sistema Europeo Comune di Asilo.
Tra i punti principali, come già evidenziato nella Comunicazione al Parlamento europeo e al Consiglio europeo:
A) la valorizzazione del ruolo di EASO come Agenzia dell’Unione europea per l’Asilo;
B) il rafforzamento di EURODAC al fine di meglio regolamentare il sistema di asilo e per incrementare la lotta alla migrazione irregolare.
Da tempo si prospetta la riforma del Regolamento di Dublino con l’obiettivo di una maggiore valorizzazione della corresponsabilità tra gli Stati e un più efficace rispetto dei tempi procedurali.
I punti che verranno sviluppati riguardano:
— il principio di solidarietà verso gli Stati che sono maggiormente coinvolti nella gestione delle domande di asilo (politiche di ricollocazione o contributo economico);
— un meccanismo di resettlement efficace;
— la predisposizione di strumenti per scoraggiare i movimenti secondari;
— la protezione degli interessi dei richiedenti asilo.
Tali iniziative intendono fornire risposte nel breve, ma anche nel medio e lungo periodo. Per questo, come evidenziato anche in altre occasioni dalla nostra Fondazione (VEDI), sarebbe auspicabile tenere nella dovuta considerazione – soprattutto nelle procedure di reallocation e resettlement – la volontà del richiedente asilo stesso.
L’integrazione della persona che richiede asilo e che poi, presumibilmente, beneficerà di una forma di protezione rientra nella strategia di lungo termine delle politiche di asilo stesso. Per questo motivo, la considerazione dei desiderata del soggetto che poi sarà chiamato a integrarsi nella società di destinazione potrebbe rappresentare un elemento di supporto al processo di inclusione stesso e quindi al sistema di asilo tout court. Uno studio realizzato dalla nostra Fondazione (VEDI) ha di fatto messo in luce che esiste una chiara volontà delle persone rifugiate intervistate in UK a partecipare attivamente alla crescita economica del paese che le ha ospitate e protette. Si tratta di un valore aggiunto che merita di essere tenuto in considerazione per la buona riuscita del processo di integrazione del beneficiario di protezione internazionale e per un migliore incremento della coesione sociale, obiettivo finale di un percorso che inizia già dalle procedure di riconoscimento dello status e dall’accoglienza offerta alla persona che richiede asilo.
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