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IsmuNews n. 52 – Gennaio 2015

IN PRIMO PIANO

  • Il Portfolio europeo delle lingue (PEL) – uno strumento per supportare l’apprendimento della lingua in età adulta

NEWS SULLA POPOLAZIONE IMMIGRATA

  • Aumentano gli Italiani che si trasferiscono all’estero
  • Cittadinanza a 16 anni e non più a 18, scenari possibili
  • Sul luogo di lavoro gli immigrati parlano italiano
  • In Italia convivono più di 189 nazionalità diverse

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI FONDAZIONE ISMU

  • 2 febbraio 2015, Brescia. Seminario. Lo scenario dell’immigrazione in Lombardia: analisi dei dati, normativa e strumenti per la gestione
  • 15 febbraio 2015, Milano. Seminario sul progetto Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for the Society and the Eonomy

IN PRIMO PIANO

Il Portfolio europeo delle lingue (PEL) – uno strumento per supportare l’apprendimento della lingua in età adulta
Fondazione Ismu ha curato la rielaborazione della versione italiana dell’European Language Portfolio, il Portfolio Europeo delle Lingue per migranti adulti (PEL).
Tale prodotto (curato da Costanza Bargellini e Silvana Cantù) è il frutto della sperimentazione condotta, a partire dalla fine del 2013, dal Settore Educazione della Fondazione Ismu in collaborazione con la Language Policy Unit del Consiglio d’Europa.
L’European Language Portfolio è uno degli strumenti predisposti dal Consiglio d’Europa – Language Policy Unit, nell’ambito del Programma “Linguistic integration of Adult Migrants (LIAM)”, per promuovere l’apprendimento delle lingue lungo tutto l’arco della vita. Il Portfolio si propone di favorire l’autonomia del discente, di valorizzarne la consapevolezza interculturale, nonché il plurilinguismo (ossia la capacità di comunicare in almeno due lingue, oltre alla propria lingua madre, sia pure a diversi livelli di competenza). Per i migranti adulti, l’apprendimento della lingua della comunità ospite costituisce, infatti, un’eccellente opportunità per avviare il processo di integrazione nella nuova cultura e nella nuova società.

Per saperne di più sul PEL  leggi qui
Scarica:

Sui diversi strumenti messi a disposizione dal COE utili alla progettazione dei programmi di formazione linguistica per adulti vedi il sito del Consiglio d’Europa.

NEWS SULLA POPOLAZIONE IMMIGRATA

Aumentano gli Italiani che si trasferiscono all’estero
La meta preferita è l’Europa
Se tra il 1990 e il 2000 avevamo assistito a un calo del fenomeno degli italiani residenti all’estero, nel primo decennio de secolo si evidenzia una ripresa. Nel 2013 i connazionali all’estero sono 3 milioni, distribuiti principalmente in Europa (dove risiedono 1,7 milioni di italiani), in America Latina (in calo nell’ultimo ventennio: dai 515mila nel 1990 ai 273mila nel 2013) e nel Nord America (anche qui in calo: più di un milione nel 1990, oggi 747mila).

Cittadinanza a 16 anni e non più a 18, scenari possibili
L’ipotesi di rilasciare la cittadinanza italiana agli stranieri nati in Italia col completamento qui degli studi obbligatori, come recentemente prospettato da Renzi, permetterebbe loro di ottenerla a 16 anni e non a 18. Tre anni fa l’Ismu studiò tutte le tempistiche migratorie, le provenienze e le frequentazioni dei vari canali di acquisizione della cittadinanza italiana, giungendo a stimare, a leggi invariate, per il 2013 un numero di acquisizioni compreso fra le 100mila e le 109mila, con un dato reale Istat poi rivelatosi di 101mila unità. Nel 2014 le nuove acquisizioni di cittadinanza italiana dovrebbero così essere comprese fra le 111mila e le 125mila, e nel 2015 fra le 119mila e le 137mila. Che cosa sarebbe mutato se al 1° gennaio 2012 fosse cambiata la legge nel senso di un’acquisizione possibile già a 16 anni anziché alla maggiore età? Nel primo anno in cui fosse per ipotesi entrata in vigore la nuova legge, Ismu stimava che avrebbe portato un surplus di 3mila acquisizioni, che poi si sarebbe ridotto a qualche centinaio di unità in ciascuno degli anni seguenti. È del tutto verosimile che lo scenario odierno, ipotizzando un’entrata in vigore nel 2015, non sarebbe tanto diverso in termini numerici: infatti, anticipando il possibile rilascio della cittadinanza a 16 anni anziché 18 (per chi la vuole e per chi non la prende prima per altre vie) si dà prima ciò che si avrebbe comunque poi, con un leggero impatto quantitativo solo nel primo anno di legislazione. Sempre tre anni fa, sulla base di un approfondito studio comparato, Ismu ha elaborato una proposta per introdurre nel nostro ordinamento lo ius soli temperato, proposta che nel corso del tempo ha riscontrato un certo consenso.

Sul luogo di lavoro gli immigrati parlano italiano
Il primato spetta agli ucraini
Secondo un recente report Istat sulle diversità linguistiche, il 91% degli immigrati parla prevalentemente italiano sul luogo di lavoro, il 60% con gli amici e il 38% in famiglia. Gli stranieri di madrelingua cinese vedono scendere tali quote rispettivamente al 51%, 28% e 9%. Sul lavoro il collettivo che più utilizza la lingua italiana è quello ucraino (98%), tra gli amici il primato va agli ai madrelingua spagnoli (74%) e ai madrelingua francesi (72%), e in famiglia ai madrelingua russi (67%).

In Italia convivono più di 189 nazionalità diverse
All’appello mancano solo i cittadini di Narau, Micronesia e Vanuatu
Ad oggi gli stati membri dell’Onu sono 193, dall’Afghanistan allo Zimbabwe, a cui si aggiungono Città del Vaticano (riconosciuta da 180 Paesi); la Palestina (riconosciuta da 120); il Kosovo (da 109); Taiwan (da 22, ma non dall’Italia); Cipro del Nord (riconosciuta solo dalla Turchia); Abcasia e Ossezia del Sud (riconosciute da 5-6 paesi compresa la Russia).
In questo contesto in Italia, al 1° gennaio 2013, dei 193 Paesi riconosciuti dall’Onu risiedono 189 nazionalità diverse (mancano all’appello i cittadini di Nauru, che conta in patria poco più di 10mila abitanti, di Micronesia (poco più di 100mila) e di Vanuatu (oltre 250mila abitanti). Inoltre l’Italia conta tra i suoi residenti cittadini del Vaticano, palestinesi e kosovari, che sono però appartenenti a stati non membri dell’Onu, oltre a taiwanesi e agli apolidi. Inoltre poiché l’Italia non riconosce l’Abcasia, l’Ossezia del Sud e Cipro del Nord non si è in grado di determinare l’eventuale effettiva presenza in Italia di cittadini con nazionalità di questi ultimi paesi. In definitiva, così, oltre agli italiani sul territorio nazionale sono iscritte in anagrafe al 1° gennaio 2013 altre 189 differenti cittadinanze riconosciute dall’Onu: dai cittadini provenienti dagli stati più grandi come la Cina (un miliardo e 400 milioni di abitanti, con 223mila residenti in Italia) e l’India (129mila residenti in Italia) a quelle dei paesi meno popolosi del mondo come Tuvalu e Palau (rispettivamente con circa 10mila e 20mila abitanti, e tre e due residenti in Italia).

I PROSSIMI APPUNTAMENTI DI FONDAZIONE ISMU

Lunedì 2 febbraio 2015, Brescia
Seminario. Lo scenario dell’immigrazione in Lombardia: analisi dei dati, normativa e strumenti per la gestione
Lunedì 2 febbraio 2015, dalle ore 9.30 alle 17.30, presso la Sede Territoriale di Regione Lombardia in Via Dalmazia 92/94 a Brescia si terrà il Seminario “Lo scenario dell’immigrazione in Lombardia: analisi dei dati, normativa e strumenti per la gestione”. L’iniziativa nasce nell’ambito del progetto POL.INTEGRA – Polizia e operatori Locali per l’INTEGRAzione, proposto da Regione Lombardia – Direzione Generale Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione e promosso dal Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi e che ha come partner la Fondazione ISMU – Fondazione per le Iniziative e lo Studio sulla Multietnicità – ed Éupolis Lombardia – Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione. La finalità del progetto POL.INTEGRA è quella di migliorare i livelli di gestione ed erogazione dei servizi dedicati all’utenza straniera tramite un’attività di aggiornamento, in modo da accrescere le competenze utili nel rispondere ai bisogni di una realtà sempre più complessa e di un’utenza sempre più variegata dal punto di vista culturale.
Il seminario è rivolto a operatori della Polizia locale e a personale dei comuni (servizi sociali e uffici anagrafe).
Programma completo

Domenica 15 febbraio 2015, Milano
Seminario sul progetto Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for the Society and the Eonomy
Domenica 15 febbraio 2015, alle ore 14.30-16.00, presso l’Hostel Gogol via Chieti 1, nell’ambito della Conferenza SIETAR si terrà il primo seminario di “Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for the Society and the Eonomy” (DIVERSE), il progetto, coordinato dal Centro di ricerca WWELL dell’Università Cattolica, che coinvolge 14 partner, tra cui Fondazione ismu, in dieci paesi dell’Unione Europea: Italia, Estonia, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria. Diverse mira a valorizzare il capitale umano degli immigrati migliorando le pratiche per il riconoscimento dei loro titoli di studio e dei loro saperi informali, valorizzando le loro conoscenze e le loro competenze e facendone una leva competitiva per le performance delle imprese e delle altre organizzazioni, promuovendo la loro partecipazione alle attività di volontariato. Il progetto ha l’obiettivo di “svecchiare” il modello europeo di integrazione, ancora prigioniero della figura del “lavoratore ospite”, trasformando la diversità da problema da gestire in risorsa strategica per lo sviluppo economico e sociale delle società europee.
Programma completo

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