Stime Ismu: Migrazioni dall’Africa e scenari per il futuro

Ismu ha realizzato una stima delle dinamiche occupazionali e demografiche nei paesi africani, giungendo a identificare, per ognuno di essi, la consistenza degli eventuali surplus di offerta di lavoro legati alle entrate-uscite dai mercati locali riconducibili a fattori demografico-occupazionali.

Partendo dalle stime di tali surplus è stato quindi possibile valutare il numero di potenziali ingressi che essi potranno verosimilmente produrre in ogni singolo paese dell’UE, tenuto altresì conto della loro esperienza storica nel corso dell’ultimo decennio. Per la realizzazione di questo studio è stato impiegato un modello che valorizza un insieme di dati relativi ai tassi di attività e alla popolazione prevista nel prossimo ventennio in corrispondenza dei paesi di origine e di destinazione dei flussi migratori diretti in Europa (rispettivamente di fonte ILO e ONU). In base a tale modello (ipotesi A), i flussi migratori dall’Africa all’UE-28 sono stimabili per circa un decennio attorno alle 350mila unità annue, con un successivo rialzo a 380mila tra il 2026 e il 2030. Una successiva variante al modello (ipotesi B), integrando i dati World Bank, ha introdotto un sistema di correttivi sulla base dei rapporti tra la crescita dei redditi pro-capite nei diversi paesi di emigrazione e la stessa crescita nell’insieme di UE-28: i flussi migratori dall’Africa all’UE-28 sono così  stimabili oggi, in base a questa seconda variante (ritenuta più verosimile), oltre le 300mila unità annue, con un aumento a quasi 330mila annue tra il 2026 e il 2030.

Sul fronte dei paesi riceventi, un ruolo prioritario viene e verrà anche in futuro svolto dalla Spagna, davanti alla Francia, al Regno Unito e all’Italia. La Germania neppure nel 2026-2030 avrà mai alcun flusso nazionale da un singolo paese africano di almeno 5mila unità annue, così come non lo avranno né i paesi del Benelux né quelli scandinavi ad eccezione della Svezia (con la Somalia) a fronte dei 5 grossi flussi (Marocco, Senegal, Gambia, Nigeria e Mali) che saranno verosimilmente direzionati verso la Spagna, dei 4 (Marocco, Senegal, Costa D’Avorio e Camerun) verso la Francia, dei 3 (Nigeria, Sudafrica, Zimbabwe) verso il Regno Unito e dei 2 (Marocco e Senegal) verso l’Italia.