Il settore “Minori e Famiglia” si propone di rispondere al bisogno di conoscenze e consulenze in questo ambito, rispetto a temi sia di carattere generale – quali, ad esempio, l’esercizio della funzione genitoriale nella migrazione, in condizione di particolare vulnerabilità – sia ad altri più specifici – quali, ad esempio, la condizione dei minori stranieri non accompagnati presenti nel nostro paese. Per il 2014 in occasione della realizzazione della ventesima edizione del Rapporto Ismu sulle migrazioni, una particolare attenzione verrà data alla ricostruzione delle dinamiche familiari dei migranti negli ultimi vent’anni. In collaborazione con istituzioni ed enti del terzo settore, vengono quindi proposte iniziative, ricerche e studi, la cui diffusione avviene attraverso specifiche iniziative pubbliche.

 1. Partecipazione al network europeo “Children-Left-Behind” (www.childrenleftbehind.eu)

L’emigrazione è un evento che mette sotto pressione i legami familiari, separando per periodi prolungati almeno uno dei due coniugi dagli altri componenti dell’unità domestica. Spesso motivata dalla sollecitudine nei confronti dei figli, la scelta di emigrare allontana però proprio da loro. Si innesca quindi una dinamica in cui i fatti obiettivi del distacco, della lontananza, della necessità di riorganizzare la vita quotidiana in forme nuove, entrano in contrasto con le visioni soggettive della continuità e dell’intensità dei legami affettivi, nonché delle responsabilità di accudimento. Le conseguenze sui figli sono quindi significative e spesso determinanti per il futuro familiare. Per questi motivi, la fondazione Ismu ha aderito al network europeo Children Left Behind, che ha come obiettivo primario quello di tutelare i diritti dei cosiddetti “orfani bianchi” (i minori rimasti nel paese d’origine, a seguito della migrazione dei genitori), e di avviare un’attività di ricerca sulla cosiddetta “genitorialità a distanza”. Tale fenomeno è salito alla ribalta da quando è diventato rilevante il fenomeno delle partenze di donne adulte che lasciano dietro di sé i figli, affidati alle cura di madri, sorelle, figlie maggiori. La percezione di una disfunzionalità nella regolazione dei rapporti all’interno di queste famiglie, è legata al senso di vuoto che deriva dalla migrazione di quella che è ritenuta, in quasi tutte le culture, la principale caregiver dei figli: la madre biologica.

2. Attività di supporto alla Fondazione “Casa del Giovane” di Milano, per l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati

La fondazione “Casa del Giovane” nasce negli anni ‘50 dello scorso secolo, per offrire un luogo di ospitalità e di formazione ai giovani che vengono a Milano per lavoro o per motivi di studio. Attualmente ospita, gestendole in prima persona, diverse comunità di minori stranieri non accompagnati presenti sul territorio italiano e mette a disposizione spazi della sede per iniziative di altri enti che, nell’ambito di un progetto condiviso, promuovano servizi di ospitalità e di formazione in modo privilegiato per la fascia dei giovani immigrati. Nell’ambito di una riflessione sulla qualità dei servizi offerti e sulla possibilità di individuare ulteriori percorsi per favorire la formazione e l’integrazione dei minori stranieri non accompagnati ospiti della struttura, la fondazione Ismu offrirà, attraverso i suoi esperti, alcune specifiche competenze, con l’obiettivo di accompagnare il percorso di analisi organizzativa delle attività della fondazione “Casa del Giovane”.

3. Progetto “OratorInsieme”: progetto di intervento per favorire l’integrazione dei minori stranieri immigrati negli oratori della diocesi di Milano 

 Anche nel corso del 2014 verrà attivato il progetto, cofinanziato dalla fondazione Lambriana, operativo ormai da un quinquennio negli oratori della diocesi di Milano, che si pone come obiettivo – attraverso un processo di learning by doing – di far apprendere a educatori e volontari che operano all’interno delle attività estive degli oratori, strumenti operativi atti a favorire l’integrazione tra minori stranieri e minori italiani. L’acquisizione di tali tecniche consentirà agli operatori di replicare autonomamente, negli anni successivi, le iniziative implementate nel corso del corrente anno. L’offerta consiste nella possibilità di attivare differenti tipologie di attività laboratoriale, in oratori nei quali la presenza di minori stranieri acquista una particolare rilevanza. Le tre proposte laboratoriali offerte nel corso del 2014 sono: 1) Il bambino straniero disegna la sua rete: un progetto di attività figurative per favorire l’integrazione (6-10 anni); 2) Il ragazzo straniero disegna la sua rete: l’utilizzo del fumetto per l’integrazione (11-14 anni); 3) La musica crea relazioni: musica d’insieme e dialogo sonoro per l’integrazione. Quest’anno, si prevede di intervenire, in particolar modo, in oratori della città di Milano.

4. Attività di consulenza al Centro di Cultura per lo Sviluppo dell’EAS di Acireale (CT)

Il Centro di Cultura per lo Sviluppo di Acireale nasce nel 2000, in seguito alla decisione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano di istituire i Centri di iniziativa culturale. Detti Centri interagiscono con la rete istituzionale dell’Ateneo e sono finalizzati a creare forme qualificate di presenza sul territorio per favorire, attraverso la ricerca-intervento e la formazione permanente, la crescita scientifica e culturale delle comunità locali, secondo la propria specificità. Il Centro di Cultura per lo Sviluppo di Acireale opera in vari ambiti; in particolare quello socio-educativo, del lavoro sociale e della formazione per operatori della pastorale e del volontariato. L’immigrazione, data la rilevanza che ha assunto nel nostro paese e in particolare in Sicilia, è una – tematica alla quale viene riservata una particolare attenzione. Le iniziative di ricerca-intervento e di formazione sulle famiglie e sui minori immigrati, che verranno di volta in volta implementate, avranno il patrocinio del Comune, dell’ordine professionale degli assistenti sociali – presso il quale l’EAS è accreditato quale agenzia privata di formazione – e di altri ordini professionali, a seconda il tipo di destinatari. Le attività formative, in particolare, saranno svolte in collaborazione anche con alcuni enti che storicamente operano con gli stranieri immigrati, sul territorio catanese: il consorzio “Il Nodo” e il consorzio “Connecting People”. Le iniziative si pongono come obiettivo quello di permettere la formazione e l’aggiornamento di operatori sociali ed educatori, che operano a stretto contatto con minori e famiglie immigrate, nonostante la difficoltà di molti enti pubblici e privati a dedicare risorse all’aggiornamento professionale dei propri collaboratori.

5. Partecipazione alla 19ma edizione della Conferenza Internazionale Metropolis

Nel mese di novembre alla XIX edizione della conferenza internazionale del progetto Metropolis, la Fondazione Ismu sarà presente anche con un workshop su tematiche inerenti l’integrazione delle famiglie straniere con figli minori, a cui parteciperanno studiosi, operatori e responsabili di organizzazioni non governative, provenienti da diversi paesi.

6. Progetto editoriale sulla condizione dei minori stranieri non accompagnati in Italia, in collaborazione con l’OIM (Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo) e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

A seguito della c.d. “Emergenza Nord Africa”, la presenza sul territorio nazionale dei minori stranieri non accompagnati, privi cioè di effettiva tutela genitoriale, si viene a costituire come un fenomeno di significativa rilevanza anche quantitativa, e numerose sono state le iniziative, sia attraverso politiche pubbliche sia attraverso interventi del privato sociale, finalizzate a fornire accoglienza e supporto. Le ricerche già svolte dalla Fondazione Ismu hanno messo in evidenza i nodi problematici più rilevanti di questo fenomeno, come la sua considerevole fluidità e mutevolezza. Si pensi, ad esempio, alla numerosità e alla diversità delle nazionalità dei minori, in continuo mutamento,  e anche alla difficoltà di costruire e portare a compimento un progetto di inserimento, sia per la precarietà delle presenze – sempre soggette al pericolo di fuga dei ragazzi – sia per gli ostacoli normativi che gli operatori talvolta incontrano. Il progetto editoriale vuole innanzitutto presentare lo stato dell’arte rispetto a quanto attivato oggi sul territorio nazionale in favore di questi minori, con una particolare sottolineatura per i risultati del lavoro di “family tracing”, previsto dall’Action Plan on Unaccompanied Minors (2010–2014), della Commissione Europea, la cui importanza è stata ribadita anche nel Mid-term report on the implementation of the Action Plan on Unaccompanied Minors, del settembre 2012.

7. Attività di consulenza per le famiglie interetniche (in collaborazione con il Centro Ambrosiano per il Dialogo con le Religioni)

Anche nel corso del 2014, la Fondazione Ismu, insieme al CADR (Centro Ambrosiano per il Dialogo con le Religioni), si fa promotore del “Consultorio Interetnico”, un servizio per famiglie interetniche, che offre consulenza di tipo culturale, legale e religiosa, in merito alle dinamiche proprie delle famiglie miste o immigrate, in particolare musulmane. Esso è specificamente dedicato, oltre che a coppie e famiglie, anche a professionisti e volontari dei servizi pubblici e del privato sociale a contatto con nuclei familiari misti o immigrati. In particolare, il Consultorio Interetnico vuole essere uno spazio in cui incrementare le conoscenze e facilitare il confronto sulle tradizioni culturali, giuridiche e religiose presenti in famiglia; trovare un sostegno nell’individuare gli strumenti di dialogo sulle specificità proprie della relazione interculturale e interreligiosa; ricevere supporto nel costruire percorsi di integrazione familiare. I servizi offerti sono principalmente: la consulenza in ambito legale; la consulenza in ambito religioso; l’organizzazione di incontri periodici, di conferenze e di dibattiti su tematiche di particolare rilevanza per le famiglie interetniche.