Nuovo Paper: “Reproductive Health of Migrant Women in Italy and Europe”
di LIA LOMBARDI
Le ricerche evidenziano che le donne immigrate nei paesi europei (circa 17 milioni) hanno tassi di fecondità e di abortività significativamente più alti rispetto alle native, ma il loro accesso ai servizi sanitari e sociali non è sempre garantito. Rispetto all’aborto volontario il palamento europeo ha indicato a tutti i paesi membri di eliminare le barriere d’accesso alla cura della salute riproduttiva, soprattutto per i gruppi sociali più fragili (donne migranti, in stato di povertà, ecc.).
Il tema dell’aborto suscita sempre dibattiti controversi in tutti i paesi, sebbene con approcci e contenuti differenti. A partire da questi presupposti, l’articolo intende analizzare alcuni aspetti dell’aborto volontario e della salute riproduttiva delle donne immigrate in Italia e in Europa: a) una riflessione sui tassi di abortività; b) le politiche di garanzia della salute delle donne migranti; c) l’accesso ai servizi per la salute riproduttiva e all’aborto volontario delle migranti.