DIVERSE – Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for Society and Economy
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Il progetto DIVERSE – Diversity Improvement as a Viable Enrichment Resource for Society and Economy, co-finanziato dal Fondo Europeo d’Integrazione e coordinato dal centro di ricerca WWELL dell’Università Cattolica di Milano (con la direzione scientifica della prof.ssa Laura Zanfrini, ordinario di sociologia delle migrazioni e responsabile del Settore Economia e Lavoro della Fondazione ISMU) è stato realizzato in collaborazione con 14 partners in 10 paesi europei: Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia e Ungheria.
In qualità di partner del progetto, la Fondazione ISMU ha coordinato l’attività di diffusione dei risultati, realizzata attraverso un ricco calendario di seminari e workshop rivolti a diverse categorie di stakeholder, e la partecipazione a numerosi convegni internazionali.
L’obiettivo complessivo e di lungo termine del progetto DIVERSE è di “reinventare” l’approccio europeo – e italiano – all’immigrazione, risolvendo le sue tradizionali contraddizioni.
Oltre a promuovere il passaggio da una percezione dei migranti come risorsa contingente e strumentale all’idea che il loro capitale umano rappresenti una risorsa strutturale per lo sviluppo economico e sociale dell’Europa, DIVERSE ha inteso proporre un modello di integrazione più maturo, in cui accanto all’emancipazione economica dei migranti si favorisca e supporti il loro impegno civile e nel mondo del volontariato, in coerenza con una nuova idea di cittadinanza: non uno status concesso dall’alto, ma un processo che si alimenta della partecipazione e della condivisione di diritti e doveri.
Per realizzare questi obiettivi, DIVERSE ha individuato tre leve strategiche:
a) Sostenere il riconoscimento e la valorizzazione delle conoscenze, competenze e abilità acquisite dai migranti in contesti sia formali, sia informali e non formali, con una particolare attenzione a quelli maturati proprio grazie all’esperienza migratoria;
b) promuovere una maggiore consapevolezza, tra i manager d’impresa e i responsabili organizzativi, dell’importanza e delle potenzialità connesse con le pratiche di Diversity Management, ovvero con una strategia che miri a trasformare la “diversità” da problema da gestire a risorsa da valorizzare;
c) incoraggiare la partecipazione sociale e l’impegno civico dei migranti (e in particolare la loro partecipazione alle organizzazioni di volontariato) per la costruzione di una società inclusiva, così da modificare la loro comune percezione di persone da aiutare e assistere.
Oltre a una estesa attività di ricerca realizzata nei 10 paesi coinvolti nell’ambito del progetto sono stati promossi:
1) la costruzione di un dispositivo originale e partecipato per l’assessment delle competenze dei migranti;
2) l’attivazione come volontari di 100 immigrati precedentemente assistiti da organizzazioni di volontariato.
L’analisi trasversale di tutti i risultati di ricerca e delle esperienze realizzate è contenuta nel volume The Diversity Value. How to Reinvent the European Approach to Immigration, McGraw-Hill Education, Maidenhead, UK, 2015 (scaricabile gratuitamente QUI)
Ogni team nazionale ha inoltre prodotto un report (per consultare e scaricare clicca QUI) e un policy brief (clicca QUI) indirizzato a tutti gli stakeholder che possono giocare un ruolo nello sforzo condiviso per raggiungere questi obiettivi strategici.
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L’11 giugno 2015 si è tenuto il convegno conclusivo del progetto.
Durante il convegno internazionale finale, sono stati:
1) descritti i principali risultati emersi dal progetto, sul tema del riconoscimento dei saperi formali e informali dei migranti, delle pratiche di Diversity Management implementate dalle 100 organizzazioni e imprese coinvolte, delle esperienze di volontariato e cittadinanza attiva;
2) illustrata la situazione dei dieci paesi coinvolti dal progetto, che nel loro insieme configurano la “diversità della diversità” nello scenario europeo contemporaneo;
3) presentate, attraverso la diretta testimonianza dei protagonisti, alcune delle esperienze realizzate in Italia.
Per vastità di azioni e numero di paesi coinvolti si tratta di uno dei più grandi progetti realizzati in Europa su questi temi, che ha prodotto preziose indicazioni nella direzione di un auspicabile “salto di qualità” del modello italiano ed europeo di integrazione degli immigrati. Indicazioni che riguardano ambiti cruciali, al centro dell’attenzione europea e particolarmente strategici per l’Italia, dove fino ad oggi il modello d’integrazione sembra avere addirittura accentuato gli elementi di debolezza della tradizione europea.
→ Locandina e Programma del convegno